Curiosità

Opera Che Follia! Le curiosità contrassegnate da questo segno provengono dal libro Opera Che Follia! di Enrico Stinchelli

FRANCO BONISOLLI, IL PAZZO


OPERAESE - Una divertente lingua per melomani stranieri


CASTRATI, TRAVESTITI E CONTROTENORI - Parte II


CASTRATI, TRAVESTITI E CONTROTENORI


UNA LUCIA IN PICCOLO


LA CENSURA PAPALE


L'ETÀ D'ORO DELL'OPERA Opera Che Follia!
Nel 1871 un censimento dei teatri italiani dichiarava 940 teatri in 699 città. Nel 1907 una guida per operatori teatrali dichiarava oltre 3000 (tremila!!!) teatri. Erano gli anni felici in cui l'opera si faceva ovunque, magari non in condizioni esecutive ottimali, prima dell'avvento di cinema e televisione. La gente affollava teatri e politeama, giardini, castelli, cortili, piazze, pur di assistere ad uno spettacolo d'opera. Nel 1992 i tremila teatri dell'inizio del secolo si sono ridotti ad appena 840 "spazi teatrali e musicali" vale a dire luoghi tra i più disparati atti a ospitare l'opera stabilmente (i 12 Enti lirici e i 24 teatri di tradizione) o saltuariamente o per nulla (la maggioranza dei sunnominati spazi teatrali, in cui si fa tutto fuorché l'opera). I dati sono perentori: l'opera lirica riguarda una minoranza che, seppur entusiasta e rumorosa, non giustifica più la presenza di tremila teatri.

MA QUANTO MI COSTI? Opera Che Follia!
I cantanti superpagati non sono un mito odierno: nel settecento i cantanti venivano pagati con cifre astronomiche non raggiunte neanche (facendo i conti con l'inflazione) dai tre tenori. Nell'ottocento i cantanti erano meno pagati che nel `700, riuscendo a raggiungere cachet pari a quelli dei colleghi attuali: circa 40 milioni a recita era la paga del grande Matteo de Candia.
Ancora inferiori erano le paghe nella prima metà del `900, con Caruso attestato sui 30 milioni.
Se la Callas e la Tebaldi fossero attive oggi, guadagnerebbero il triplo e con meno rischi di fiaschi!

TUTTI A TEATRO Opera Che Follia!
Agli inizi dell'ottocento per le classi colte era normale frequentare il teatro quattro o cinque volte la settimana, non proprio per ascoltare le opere che venivano rappresentate ma per parlare, mangiare, bere, giocare d'azzardo e talvolta buttare un orecchio ai suoni che venivano dal palcoscenico.

NELL'800 SI PAGAVA DOPPIO Opera Che Follia!
La forma e la struttura dei teatri fanno capire la reale funzione che dovevano assumere: spaziosi foyers utilizzati, almeno fino al primo ventennio dell'Ottocento, per il gioco d'azzardo o per ospitare alla fine della stagione di carnevale balli in maschera e banchetti, ampie scalinate, sale da ristoro, luoghi d'incontro e di conversazione. Non a caso i teatri sorgevano al centro della città, in posizione ancor più importante della stessa chiesa. Si pagava per l'ingresso e, in taluni casi, un secondo biglietto veniva acquistato per accedere alla sala.

SOAVE OLEZZO DELL'ARTE Opera Che Follia!
Una delle cose più fastidiose dei teatri barocchi e ottocenteschi fu il terrificante puzzo che invadeva tutta la costruzione: troppa umanità riunita insieme in epoche poco aduse alla saponetta e al bagnoschiuma provocava un lezzo insopportabile.
Inoltre, gli addetti al teatro fornivano agli spettatori degli appositi secchi per i bisogni corporali: quasi sempre i secchi non bastavano a contenere gli escrementi di tutti gli spettatori, che quindi provvedevano ai propri bisogni fisiologici appartandosi in un angolino o addirittura senza muoversi dal posto.

ACUTI E MANETTE
Nel 1908 il cantante Carlo Albani fu denunciato da un impresario durante una tournée. Dovendo ancora cantare come Manrico nel Trovatore, chiese che l'arresto fosse rimandato, e gli fu concesso di cantare sorvegliato da un agente di polizia.
Durante il celebre All'armi, il cantante corse con tale foga sul palcoscenico che l'agente, temendone la fuga, balzò sul palco e lo arrestò mentre cantava l'acuto finale.
Molti cantanti di oggi andrebbero arrestati durante gli acuti, ma per come li eseguono!

CURIOSITÀ Rigoletto


CURIOSITÀ Butterfly


CURIOSITÀ Carmen


CURIOSITÀ Trovatore


CURIOSITÀ Bohème


CURIOSITÀ Don Giovanni


CURIOSITÀ Lucia di Lammermoor


CURIOSITÀ Aida


CURIOSITÀ Barbiere di Siviglia


CURIOSITÀ Tosca


CURIOSITÀ Traviata



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